“Un posto chiamato afasia: oltre la frontiera di Stroke” di Massimo da Gragnano – Edizioni Simple, 2014

E’ la storia di Ascanio che un giorno, improvvisamente, in seguito ad un ictus diventa afasico. Il libro s’ispira liberamente ad una storia vera anche se situazioni, caratteri, luoghi e la stessa personalità di Ascanio sono in gran parte inventati. Obiettivo di Massimo da Gragnano è quello di far vivere, a chi legge il libro, il significato profondo della condizione di una persona afasica e di tutti coloro che lo circondano. Ascanio è un uomo di successo attorniato da una moglie innamorata e da una numerosa e affettuosa famiglia. Poi il disastro: la grave afasia, l’emiplegia e lentamente gli amici, i parenti si allontanano fino a che il cognato Asmodeo gli fa terra bruciata intorno e s’impadronisce di tutti i suoi averi. L’amata moglie Frida e lo stesso Ascanio moriranno, in povertà, separati.
La visione dell’afasia dell’autore è molto cupa. I medici e il personale paramedico che nel tempo si occupano di Ascanio sono poco “informativi”; la moglie non comprende cosa sia l’afasia e nessuno l’aiuta, gli amici e i familiari si sentono “imbarazzati” in presenza di Ascanio che presenta una forma molto grave di disturbo afasico.
Situazioni di questo genere si presentano ancora ma sempre meno frequentemente. La conoscenza del problema “afasia” si sta diffondendo e le persone afasiche sono sempre più pronte ad uscire nel mondo e a rivendicare il loro diritto di esistere.

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